Con la cultura non si mangia?

“Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia”

Umberto-BoccioniQuesta purtroppo non è la frase di un comico di cabaret, ma di un Ministro della Repubblica Italiana.

Secondo la definizione dell’ Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), agenzia delle Nazioni Unite, il turismo cultura

le rappresenta tutti qui movimenti di persone motivati da scopi culturali, come le vacanze studio, la partecipazione a spettacoli da

l vivo, festival, eventi culturali, le visite a siti archeologici e monumenti.
Il turismo culturale riguarda anche il piacere di immergersi nello stile di vita locale ed in tutto ciò che ne costituisce l’identità e il carattere.
La cultura e più in generale l’ambito dei beni e servizi culturali, per rilevanza economica e il conseguente effetto moltiplicatore sull’economia, è a tutti gli effetti un settore produttivo.
Dal punto di vista sociale, il progressivo allargamento dei consumi culturali assume grande importanza quale indicatore del benessere, del tempo libero e del livello di istruzione di una comunità.
Il nostro Paese è universalmente conosciuto per la grande ricchezza culturale che lo caratterizza:

3.609 musei, quasi 5000 siti culturali tra monumenti, musei e aree archeologiche, 46.025 beni architettonici vincolati, 34.000 luoghi di spettacolo, 49 siti UNESCO, centinaia di festival ed iniziative culturali, tradizioni che animano i territori. Questa eredità rappresenta non solo il nostro passato e il presente ma anche il futuro del Paese, una risorsa da tutelare e valorizzare che ci rende unici nel panorama internazionale.

Ma è ormai ampiamente noto come non sia sufficiente possedere una quota anche cospicua di beni culturali per attrarre automaticamente la domanda di consumo culturale. Un territorio come quello italiano dotato di un così ampio e articolato complesso di emergenze archeologiche, di siti storico­architettonici, di beni artistici, di paesaggi culturali, di tradizioni storiche richiede un livello di progettazione adeguato per l’offerta dei servizi culturali che rendano facilmente fruibili i beni artistici. Ciò significa, non soltanto rendere accessibili musei o aree archeologiche, biblioteche o parchi ambientali, ma qualificare la rete di servizi primari che ne favoriscano la corretta fruizione: i

nformazione, comunicazione, trasporti, ricettività turistica, ecc.

Quello turistico è già oggi un settore chiave della nostra economia, che rappresenta il 10% del PIL. Al suo interno il turismo culturale impiega oltre 2 milioni di occupati e il settore culturale e creativo, invece, produce circa il 5% del PIL e occupa 1,5 milioni di persone.
Tutelare e valorizzare adeguatamente, anche in chiave turistica, le nostre ricchezze è un dovere, ma al tempo stesso una grande opportunità.
Cultura e turismo possono realmente essere un binomio vincente non solo per far uscire il Paese dalle secche delle crisi, ma anche per ricondurlo su un nuovo percorso di crescita sostenibile e duratura e per questo che vorrei proporre come cittadino di promuovere e valorizzare l’offerta culturale del nostro Paese.
boccioni-man-walkingMorciano di Romagna ha dato i natali al Maestro Arnaldo Pomodoro, artista di fama internazionale, che ha donato alla nostra comunità un opera dedicata al Maestro Umberto Boccioni, artista che fu tra i fondatori del movimento futurista, denominata Il colpo d’ala e posizionata in Piazza Boccioni. L’opera giace nella più totale incuria, è al centro di una vasca che dovrebbe essere piena d’acqua, invece è completamente vuota priva di manutenzione e di una tristezza desolante. Per non parlare poi dell’opera del Maestro Guerrino Bardeggia regalata dall’artista in occasione della inaugurazione del Padiglione Fieristico di Morciano negli anni 80 che è stata posizionata nei pressi del ingresso 2 dello stesso e giace nella più totale incuria alla mercee dei vandali e degli agenti atmosferici.

Assolutamente da non dimenticare l’archivio fotografico di Mario Polverelli, recentemente scomparso, archivio che occupa un piano dell’abitazione del fotografo che ha ritratto anni di storia morcianese e della Valconca e che dovrebbe essere un patrimonio della comunità.

Il M5S di Morciano crede fortemente nello sviluppo che la proposta culturale può dare al nostro paese, non come alternativa ma come integrazione al centro commerciale naturale morcianese. Come tutti noi ben sappiamo Morciano di Romagna è da sempre conosciuto come il centro commerciale della Valconca, oggi complice la crisi ed il proliferare di centri commerciali più o meno grandi, il nostro centro commerciale ha bisogno di una promozione che può, anzi deve partire dalla promozione culturale che riassumendolo in un tweet potremmo scrivere Morciano Shopping & Cultura.

Il primo passo da compiere è quello di revocare alla Unione della Valconca la delega della Promozione Turistica trasferita alla Unione stessa con delibera n. 27 del 24 febbraio 2002 durante l’amministrazione del Sindaco Giorgio Ciotti e iniziare una concreta politica di promozione turistica e culturale e ovviamente anche commerciale si perché il binomio vincente è Shopping e Cultura.

La cultura è un ornamento nella buona sorte, un rifugio nell’avversa.
Aristotele

 

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